Ricordo ancora benissimo le ultime parole della mia, purtroppo ex ragazza ieri notte, mentre mi sferrava l’ennesimo schiaffo. Io e lei non stiamo più insieme da oltre un anno, da quando mi ha scaricato perché secondo lei, ero un codardo. Non avevo le palle, diceva sempre. Ma io la amo ancora, e da allora ho provato più e più volte a riconquistarla. E’ finita sempre male, sempre con lei che mi augurava le peggio cose e mi prendeva a schiaffi. Anche ieri sera, quando mi ha urlato: “SEI VERAMENTE INUTILE! CODARDO! SENZA PALLE! Vuoi veramente stare con me? Bene, DIMOSTRAMI che sei un uomo! Ci vediamo domattina, alla Porta d’Argento!”
La Porta d’Argento, un locale notturno gotico, in cui non sono mai stato. Lei lo frequentava spesso, lei e tutti i suoi amici dark che si interessavano di quella roba strana, gotica appunto. Non ci sono mai andato, ma non perché mi facesse paura, semplicemente lo trovavo stupido. Ma ora sono qui, davanti alla porta del locale, che suono il campanello. C’è il sole, è mattina, il locale dovrebbe essere chiuso e vuoto. Forse è per questo che lei mi ha invitato qui… sto ancora riflettendo, quando la porta si apre di scatto, serratura automatica. Entro, guardandomi intorno, e chiedo timidamente “C’è nessuno?”
Il locale è buio, le serrande sono abbassate ed è illuminato solo da una fioca luce di candele. Mi guardo intorno ed entro, non ricevendo alcuna risposta ne sentendo alcun suono oltre i miei passi. La porta si chiude dietro di me, e quando mi volto di scatto a guardarla, una persona scivola alle mie spalle. Sussulto, faccio un passo indietro mentre osservo la donna appena apparsa: alta, magra, dalla carnagione estremamente pallida ed i capelli nero corvino, sembra avere forme definite, sotto un lungo abito nero dall’alto colletto.
“Tu devi essere Eric, giusto? Ti stavo aspettando. Mi hanno detto che sei qui per attraversare la Porta d’Argento… seguimi”
La voce è cupa, dolce ma tetra, mentre si volta, come se fosse uno spettro, verso sinistra, camminando fino a quello che sembra un grosso armadio. Sto per risponderle, chiedendo “Ma la Porta d’Argento, non è questo locale?” quando lei apre l’armadio, rivelando un enorme specchio scintillante. Il vetro non riflette le immagini, ma una strana massa di riverberi colorati. Sicuramente c’è qualche trucco ottico, e mi avvicino per controllare.
“Allora John sei pronto a dimostrare di essere un vero uomo? Questa Porta Magica ti condurrà in mondi lontani, dove potrai vivere numerose avventure. Rischierai, rischierai molto. Potresti fare una fine orribile, ma se arriverai in fondo e riuscirai a tornare, sarai un eroe ricco e coraggioso, e nessuna donna potrà mai dirti più di no”. La sua voce è convincente, lenta, sicura. Il suo sguardo di ghiaccio mi scruta dall’alto verso il basso. Osservo lei, poi osservo lo specchio… allungo una mano per toccarlo, ed in effetti è inconsistente, sembra solo un fascio di luce… guardo la donna “Stai mentendo, vero? E’ solo una presa in giro?”
Lei in tutta risposta, dice solo “Allora aveva ragione lei: non hai le palle” e si volta, distogliendo lo sguardo da me. Ferito nell’orgoglio, attraverso la barriera luminosa di scatto, dimostrando il mio coraggio, aspettandomi di finire in una stanza adiacente. Invece, un vortice di luci colorate mi avvolge, e lentamente, la mia mentre vaga in una sorta di sogno, mentre perdo i sensi.
Troppo tardi la donna proferisce parole che non sentirò mai: “Si, in parte ti ho mentito. Non c’è modo di tornare vincitore, farai una fine orribile…”
NOTA DELL’AUTORE: in alcune parti, ti sarà chiesto di lanciare un dato a X facce. E’ per introdurre un fattore di Casualità. Puoi usare siti come random.org in caso tu non avessi o non volessi usare dei veri dadi!